Per avere un’idea del progetto di Villa Trissino è indispensabile andare alla tavola de “I Quattro Libri dell’Architettura”, che rappresenta una struttura imponente, articolata su più livelli, probabilmente ispirata a schemi delle antiche acropoli.
Il progetto palladiano prevedeva un edificio padronale, composto da una sala rotonda centrale, coperta da un’alta cupola e circondata da stanze.
Ai lati avrebbero dovuto esserci due grandi porticati ad esedra, seguiti, più in basso, da due barchesse con colonne tuscaniche, agli angoli del cortile erano previste due colombare. Una grande scalinata avrebbe portato dal giardino, compreso tra le due ali dei rustici, al vasto ripiano su cui avrebbe dovuto sorgere il pronao della villa (vedi disegno).
Del grandioso progetto restano la torre colombara, quattro campate della barchessa con colonnato tuscanico lungo il fiume Brendola e una seconda barchessa simmetrica alla prima che contornano un giardino all’italiana racchiuso dal restante muro di cinta con al centro un portale di accesso a bugne rustiche.
Di particolare interesse alcuni dettagli costruttivi che denotano l’ambizione del progetto: di raffinata fattura il colonnato tuscanico, di grande pregio il camino cinquecentesco e gli affreschi nella torre colombara decorati con grottesche attribuite ad Eliodoro Forbicini.
Nel recente restauro conservativo sostenuto dai proprietari, sono stati riportati in uso gli ampi sotterranei che si estendono per tutta l’ampiezza della costruzione e che si rivelano di grande interesse storico e archeologico, sia per la loro estensione che per le pareti in sasso del cinquecento e le volte in mattoni di cotto.
Villa Trissino è inserita, assieme alle altre Ville Palladiane del Veneto, nell’elenco dei Patrimoni dell’Umanità dell’UNESCO.
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